Stamattina, con l'approvazione della PDL 65 proposta in primis dal consigliere regionale Talè del Partito Democratico, e controfirmata dai consiglieri Giancarli, Urbinati, Minardi, Rapa, Marconi, Traversini e Celani, si è consumata l'ennesima prepotenza, l'ennesimo comportamento arrogante e impunito nei confronti degli animali e delle associazioni di volontariato che danno loro voce. E' stata infatti modificata la L.R. 10/97, nella parte che impone il divieto di alcuni comportamenti lesivi nei confronti degli animali d'affezione, con lo scopo di favorire coloro che utilizzano gli animali, soprattutto i cani, per le mostre, per la caccia o per la riproduzione, in altri termini per guadagno personale anche a scapito del loro benessere. Oltre al merito, è particolarmente odioso il metodo utilizzato: da alcuni mesi infatti le associazoni sono state convocate ad un tavolo di lavoro, istituito dall'assessorato all'Ambiente Regionale, per realizzare una nuova legge che tenga conto del benessere di tutti gli animali e non solo dei cani e dei gatti; un Testo Unico che abbracci tutta la problematica dai cavalli ai circhi, dai cimiteri per animali d'affezione alla macellazione effettuata con crudeltà. L'accordo tra le associazioni e gli interlocutori politici era che non sarebbe stato fatto nessuno scatto in avanti, che tutti i portatori di interessi, oltre alle associazioni animaliste, avrebbero partecipato al tavolo a cui sono presenti anche i Servizi Veterinari Regionali e avrebbero discusso lì le proprie esigenze, con lo scopo di mediare e trovare un testo per quanto possibile condiviso. Anche i rappresentanti degli allevatori e lo stesso Talè hanno avuto modo di partecipare al tavolo di lavoro, dove non hanno portato alcuna proposta, preferendo la "solita" strada del bliz in consiglio regionale a colpi di maggioranza. Nel merito delle modifiche, c'è un notevole peggioramento rispetto alla norma attuale, che ad oggi prevede che gli animali non possano essere detenuti in gabbia se non per le cure veterinarie o per il trasporto, con possibilità di sosta di un'ora al massimo. La modifica proposta invece reintroduce la possibilità di tenere gli animali nelle gabbie in caso di "manifestazioni" autorizzate (tra l'altro non si sa quale sia l'organo competente a rilasciare tali autorizzazioni) per tutta la loro durata, che alcune volte si protrae per più giorni, con l'unica mitigazione di farli scendere dalla gabbia ogni tre ore, tra l'altro difficilmente verificabili dagli organi di controllo. Si tratta proprio un cambiamento di rotta che autorizza la possibilità che un cane o un gatto possano essere normalmente mantenuti in gabbie per le quali non è prevista nè la dimensione minima, nè alcuna altra caratteristica che assicuri loro un minimo di benessere. Dal testo attualmente vigente è stata cassato anche l'obbligo che durante la detenzione in gabbia venga assicurata sufficiente ventilazione e areazione, ovviamente impossibili all'interno dei furgoni e dei trasportini in cui gli animali vengono in genere rinchiusi. Purtroppo gli animali durante le manifestazioni vengono tenuti in genere all'interno di furgoni con le gabbie sovrapposte e vengon fatti fuoriuscire solo per le prove che devono sostenere o per evitare che facciano le deiezioni all'interno delle stesse. Nell'attività di caccia, invece, i cani vengono tenuti nei rimorchi e nei trasportini in attesa di dare il cambio a quelli che si stancano soprattutto nella brancata contro i cinghiali, ove spesso vengono feriti anche mortalmente o si perdono nel bosco. Anche il passaggio da una a due ore consentite per le soste in gabbia durante il trasporto, oltre a rendere più difficile il controllo (le guardie zoofile debbono raddoppiare il tempo di permanenza durante i controlli) raddoppia la situazione di disagio degli animali. Fortunatamente, rispetto alla proposta iniziale del consigliere Talè, la IV commissione ha impedito di ripristinare l'uso della catena per gli animali. Siamo molto preoccupati per questa retrocessione nella protezione degli animali e per il metodo arrogante e noncurante degli accordi: si parla tanto di partecipazione, che però viene consentita solo fin quando non si toccano gli interessi personali di chi ha adeguate rappresentanze in Consiglio Regionale. Confidiamo che l'assessore all'Ambiente, Agnelo Sciapichetti, mantenga gli accordi e si adoperi per ripristinare tutte le garanzie per gli animali già contenute nella legge oggi impunemente modificata.
Le associazioni animaliste iscritte all'Albo Regione Marche |