Abbiamo conosciuto Jack qualche anno fa, poco dopo il suo ingresso al canile di Petriolo, quando era così spaventato dall’uomo da non uscire mai, in presenza di persone, dalla sua cuccia sudicia. Piano piano ha imparato a fidarsi di noi, fino a riempirci di feste ad ogni nostra visita. Un giorno abbiamo notato che a volte camminava in maniera strana, sembrava che le sue gambe non reggessero bene il peso del corpo, così, dopo poco tempo, abbiamo deciso di portarlo al Magic.

Una risonanza in una clinica specializzata ha evidenziato un quadro molto complesso e non di semplice soluzione. Ernie, protusioni e una forte artrosi gli avevano compromesso l’uso normale delle zampe posteriori. Secondo i veterinari erano stati dei grandi salti a provocargli questo. Jack saltava sulla sua cuccia alta appena ci vedeva, era il suo modo di mettersi in evidenza, come a dire “Ehi sono qui, fammi uscire, è tanto che ti aspetto...”.
Cure farmacologiche e idroterapia lo stanno aiutando ma certo il problema rimane e la nostra preoccupazione era per il prossimo inverno, perché con il freddo i suoi problemi peggiorano, e, nonostante i cappottini e le coperte nella cuccia, lui trema forte quando scendono le temperature. Ma poi un giorno arriva una bellissima notizia…

“Sono Roberto, volontario dell’Associazione Amici Animali da circa sei mesi. Come tutti i volontari “di primo pelo” ero entusiasta di avere la possibilità di trovarmi tra tanti amici pelosi da coccolare ed aiutare, ma col passare del tempo, come per le amicizie tra umani, (senza ipocrisia) è inevitabile che si crei una sinergia speciale con qualcuno piuttosto che altri… io sono sempre stato orientato ad affezionarmi ai più svantaggiati o bisognosi di aiuto e Jack fin dai primi incontri mi ha sempre lasciato una ferita nell’anima ad ogni “arrivederci”.
Sarà per il suo sguardo penetrante o perché nonostante l’entusiasmo lo spingesse ad alzarsi e a cercare di dare tutto il suo affetto per ringraziare della compagnia, poco dopo inevitabilmente cadeva sulle zampe posteriori e iniziava a trascinarsi per il grave problema di ernie alla spina dorsale che lo affligge… non è stato difficile capire che Jack non sarebbe stato adottato facilmente dopo anni di canile…sarà quel che sarà ma Jack mi ha conquistato da subito e conoscendo la sua situazione ho capito che un altro inverno all'addiaccio sarebbe stato quasi mortale per lui e il pensiero di questa situazione non mi dava pace.
Da un mese Jack dorme tranquillo sul mio divano e, nonostante tutti gli stravolgimenti e le difficoltà che sono piombate nella mia routine, ce la spassiamo a “passeggiare” nei giardini sotto casa e ad annusare tutto l’annusabile ad ogni uscita. Vederlo riposare tranquillo e al caldo mi riempie il cuore di gioia e serenità. Penso che non ci sia bisogno di aggiungere altro, basta la volontà e un’adozione salva l’adottato e arricchisce l’adottante in maniera inestimabile.”
ROBERTO OTTAVIANELLI

Una grande vittoria quella della Sfattoria degli Ultimi, il rifugio di cui vi avevamo parlato nella newsletter di agosto. Finalmente è arrivata la sentenza, da parte del Tar del Lazio che salva i circa 140 suini, tra maiali e cinghiali, ospitati all’interno della Sfattoria, per i quali la ASL Roma 1 aveva emesso un ordine di abbattimento, in un’ottica di prevenzione della peste suina. Il rifugio, infatti, rientrava nella cosiddetta “zona rossa” all’interno della quale erano stati ordinati gli abbattimenti, ma i suoi gestori protestavano per il fatto che non venisse tenuta in considerazione la sua situazione particolare: il luogo, infatti, non è un normale allevamento che ospita animali per la macellazione, ma un rifugio per animali definiti “di affezione”, per cui non c’era il rischio di diffusione della malattia, che d’altro canto, passa attraverso la catena alimentare.
Proprio per questo i giudici hanno ritenuto illegittimo il provvedimento dell’autorità sanitaria, che avrebbe invece dovuto riconoscere una deroga alla Sfattoria. La sentenza, inoltre, sottolinea il valore educativo della struttura e dell’attività in genere dei volontari e degli animalisti che ne prendono parte, e tiene conto del fatto che il tutto viene svolto in linea con quanto previsto dal regolamento UE sul controllo e la prevenzione di alcune malattie, tra cui la peste suina. Una vittoria così schiacciante da risultare inaspettata anche dai fondatori e da chi ci ha sempre voluto credere ed ha sostenuto la Sfattoria sin da subito.